Amailija

________________
Editore: Anguana
Pagine: 280
Prezzo: 18 euro
________________
Amailija è un romanzo in cui realtà storica e finzione si intrecciano, mescolando piani differenti in un gioco di riflessi e richiami. Passato e presente, odio e amore, vendetta, tradimento, ma anche lealtà e amicizia sono soltanto alcune delle carte che il destino si diverte a rovesciare e scombinare tra le sue pagine.

L’amore per la mia terra, per le sue leggende e le sue superstizioni, ora suggestive ora crudeli, sono l’humus che dà vita e respiro a questa storia. Ho amato da subito l’occasione di raccontare un’epoca forte e cruenta, il Medioevo, le sue esistenze scandite da avvenimenti violenti e terribili, ma per molti aspetti inesplorata e sorprendente. Il destino di una donna contro le ipocrisie del suo tempo, così vicina e simile alla nostra sensibilità, è il vero cardine del romanzo. Attorno alla sua scelta di libertà, al suo carattere forte e fragile insieme, i personaggi si muovono in una dimensione che riconosciamo come attuale, nostra, un vento che scardina le porte del tempo e cancella i confini per arrivare fino a noi con il sapore amaro e irresistibile di una maledizione.

 Quarta
Anno 1342. Il patriarca di Aquileia lancia un terribile anatema su tutte le terre di Margareth, ultima Signora del Tirolo. Calamità e sciagure sconvolgono il paese e sollevano l’odio del popolo contro di lei, chiamata da tutti strega. Ma cosa si nasconde davvero dietro la maledizione della principessa triste, di cui nessuno conosce il volto?
Anno 2010, Merano. Un apparente colpo di fortuna porta Alice a diventare una guida estiva per Castel Grafenstein, dove l’attende una presenza misteriosa, che visiterà i suoi sogni e cercherà di cambiare il suo destino. Tra passato e presente, scomuniche papali, cupe superstizioni e talismani Alice dovrà fare una scelta. La propria vita o un amore eterno e impossibile?

"Avete sacrificato tutto in nome
del vostro impossibile amore.
Con la vostra arroganza avete
provocato solo morte e sofferenza.
Vi avevo avvertita, Margareth.
E non avete voluto ascoltare.
Ve lo prometto. Non ci sarà più
pace per voi. Come non ce ne
sarà mai per me."